E’ ripresa lo scorso 1 aprile 2022 nella Chiesa dei Servi la programmazione del Settecento musicale a Lucca con un concerto dedicato esplicitamente alla grande tradizione musicale lucchese. Una tradizione che attraversa i secoli e che giunge sino a noi. Proprio per dare il senso di una storia che non è rimasta confinata nel passato, ma conserva ancora una vitalità, il programma ha previsto, accanto a due grandissimi nomi del Settecento, un brano composto per l’occasione da un giovane musicista di oggi, della cui collaborazione Animando si compiace.
Francesco Xaverio Geminiani – Concerto Grosso n. 2 op. 3
Figlio del noto violinista Giuliano, che fu il suo primo maestro, Francesco Geminiani (1687-1762) proseguì gli studi sotto la guida di Alessandro Scarlatti, divenne poi allievo di Carlo Ambrogio Lonati e da ultimo passò nella scuola di Corelli. Lucchese di nascita, viaggiò molto, facendo fortuna soprattutto a Londra ed in Irlanda, dove, per altro, morì.
Il suo nome è legato soprattutto alla produzione per violino ed ai classici concerti grossi, una forma tipica del Barocco, in cui le prime parti a solo si alternano al ripieno di tutta l’orchestra.
Il concerto grosso n.2 op.3 rientra in un gruppo di 6 concerti scritti e pubblicati per la prima volta a Londra nel 1732. Geminiani ne fece una seconda edizione, con qualche modifica, andata in stampa a Parigi nel 1755.
Il concerto ha presentato i tradizionali 3 movimenti – un Allegro iniziale, un movimento lento centrale, ed un finale brillante – nei quali è stato possibile osservare tutta la perizia di questo compositore.
Luigi Boccherini – Concerto per violoncello e archi n. 6 G 479
Altro lucchese di fama internazionale, Luigi Boccherini (1743-1805) ebbe una vita particolarmente movimentata. Trovò fortuna in Spagna, almeno fin quando i suoi protettori rimasero in vita. Dopo innumerevoli successi, il fato gli divenne avverso e morì in povertà alla ormai veneranda (per l’epoca) età di sessantadue anni.
La sua produzione fu molto varia e vasta: il suo catalogo include oltre 100 quartetti, 163 quintetti, oltre a 30 sinfonie e poi ottetti, sestetti, settantaquattro trii, duetti, sonate, balletti, oratori, un’opera e molta musica sacra.
Il violoncello fu il suo strumento Tra i dodici concerti per violoncello ed archi, il n.6 venne pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1770. La struttura è ancora una volta quella cosiddetta “all’italiana”, riscontrata anche nel concerto grosso di Geminiani: due movimenti brillanti a cornice di uno dallo spirito più meditativo.
Il suono caldo del violoncello si è dispiegato nella cantabilità del secondo movimento, mentre nel terzo si sono potute apprezzare l’eleganza e la raffinatezza che caratterizzano la scrittura di questo compositore.
Stefano Teani – Simmetrie (prima assoluta)
Simmetrie nasce come percorso antropologico. Si tratta di una grande fuga, ispirata al modello beethoveniano, che intende portare gli elementi tematici di soggetto e controsoggetto alle estreme conseguenze, sfociando addirittura in un piccolo Walzer e in un onirico “fade out” finale fatto di armonici. “Dal punto di vista personale – dice il compositore – rappresenta un primo passo verso una comprensione più profonda di me stesso e di ciò che voglio dalla musica che scrivo. Non a caso il soggetto da cui sono partito è ricco di indicazioni espressive e fraseggi, i quali – esattamente come la vita – mutano e si evolvono continuamente, in maniera manifesta o meno, in mille diversi scenari e colori”.
Stefano Teani, compositore, direttore d’orchestra e pianista performer, dopo aver completato gli studi in Conservatorio col massimo dei voti, ha frequentato nel 2016 la Italian Opera Academy di Riccardo Muti e nel 2017 ha conseguito con il massimo dei voti il Master di I livello di Musica Applicata all’Immagine. Si è perfezionato con Maestri di chiara fama in pianoforte (De Maria, Delle Vigne, Balzani), composizione (Murail, Corghi, Bonifacio) e direzione (Neuhold, Bufalini, Kuhn). Dal 2018 è compositore in residence presso l’Accademia di Montegral di Gustav Kuhn, del quale è assistente. L’anno successivo, la sua opera Maximilian – composta a quattro mani col compositore Beomseok Yi – è stata eseguita al Tiroler Festspiele di Erl (Austria). Nel 2020 fonda l’Orchestra Sinfonica della Versilia, della quale è Presidente e Direttore Musicale. Appassionato di filosofia e di discipline orientali, ha recentemente pubblicato il libro “L’epoca dell’Essere, la musica del mondo nuovo” (Felici Editore).