Lucio dove vai ? / Si fa notte nel cielo / Dove dormirai?
Lucio dove vai ? / Sempre in giro a cercare per le strade.
Lucio dove vai ? / Neppure tu sai più perché / Ma canti, ma canti.
Lucio chi sei tu ? / Un vestito diverso non ti cambierà.
Lucio chi sei tu ? / Perché hai coperto col berretto rosso
Il grigio che c′è in te ? / E non sai più perché lo fai / Ridi, ridi.
Lucio come stai ? / Le tue bugie ora le pagherai.
Lucio come stai ? / Cosa salvi dei momenti colorati che tu chiami vita?
Lucio come stai ? / Nemmeno tu sai dirlo ormai / Ma vivi, tu vivi, tu vivi.
In questi versi c’è il ritratto di Dalla, il Dalla che ha già vissuto e il Dalla che vivrà fino al 2012. Nella dimensione, nella quale si trova ormai da 10 anni, una dimensione senza spazio, senza tempo, Lucio può guardare serenamente tutta la sua vita. Lucio, dove vai? Non lo sa, non se lo chiede; sa soltanto che vuole vivere tutte le esperienze possibili. Specializzarmi? Perché? Amo la musica e faccio musica, musica jazz, musica pop, musica classica, amo tutta la musica; mi piace recitare? Faccio l’attore e faccio anche il regista; recito nei film di Taviani e recito in Pierino e il lupo e mi permetto anche di scrivere la musica di Tosca, amore disperato, ispirandomi al grande Puccini. Dove dormo? Dove capita, nei bar, su un divano, in macchina mentre qualcuno guida, quasi mai nel mio letto, quasi mai di notte. Dico bugie? Contaballe, mi chiama Gino Paoli, ma quelle bugie sono la mia verità o la verità di quel momento.
Lucio Dalla era un folletto, un menestrello, un genio deficiente: un genio perché tale è riconosciuto a livello internazionale nella musica italiana; un deficiente, perché così era risultato dai test propinatigli da psicotecnici, che lui, ormai adulto, giustifica, ricordando che a 21 anni non sapeva ancora allacciarsi le scarpe……..
Rosanna Pezzopane (da Conversaziome per A MODO MIO, 2022)