Tartini, Nardini, il moderno Illersberg che rilegge Corelli; l’orchestra Nuove Assonanze di Alan Freiles Magnatta, i magici violini solisti di Massimo Nesi e di Lucilla Rose Mariotti (che sostituisce Lavinia Soncini, indisposta). Con questi autori e interpreti ritorna la musica dal vivo nella monumentale, scenografica chiesa dei Servi, unica vera sala da concerto lucchese, dotata della migliore acustica per l’ascolto. E’ il Concerto per violino e orchestra di Animando, terzo del tris di Primavera.
Giuseppe Tartini (1692/1770), istriano, è stato maestro di levatura europea per molti violinisti e autori del suo tempo. Le sue composizioni di splendida fantasia violinistica hanno travalicato le Alpi e la sua fama resta intatta dal Settecento ad oggi. Di lui ascolteremo Il Concerto in mi minore.
Tartini fu maestro di Pietro Nardini (1722/1793), livornese, suo allievo prediletto, tanto da avvalorare la voce che sarebbe stato al suo capezzale in punto di morte. Violinista eccellente, compositore, amico e collaboratore di Jommelli, Nardini era venerato da Leopold Mozart, il padre del genio, e fu a sua volta maestro di Linley jr (protagonista del nostro primo concerto di Primavera) e di molti altri violinisti del tempo. Negli anni 1765-67, con Filippo Manfredi (violino), Giuseppe M. Cambini (viola) e il nostro Luigi Boccherini (violoncello), collaborò alla formazione del primo quartetto d’archi professionistico, il Quartetto toscano, che si esibì in numerose occasioni alla festa di S. Croce in Lucca. Alla nostra città Nardini era molto legato ed è stato presente come nome di prestigio per lunghi anni. Il suo Concerto a quattro strumenti e violino principale in re maggiore che ascolteremo è “Musica ritrovata”: il manoscritto è conservato nella biblioteca dell’università di Upsala e da lì recuperato per merito di Gianluca La Villa, presidente del Comitato per i grandi Maestri di Ferrara. Lo ascolteremo in prima moderna.
“Dodici variazioni e fuga su un tema di Corelli”, composizione per archi e cembalo di Antonio Illersberg (1882/1953), autore triestino del secolo scorso, anche questo in prima assoluta italiana, lega idealmente la grande musica settecentesca, di cui Corelli è esponente primario, a quella moderna, riconoscendo nella prima il crogiuolo di tutta la musica successiva.
Tutto questo dal vivo, sotto il soffitto ligneo della chiesa, capace di restituire suoni stupendi e far vibrare l’anima.
Prenotazione obbligatoria per i 120 posti disponibili. Hanno priorità i soci di Animando. I conviventi o familiari non sono soggetti a distanziamento. Inviare mail a segreteria@animandolucca.it indicando i nominativi completi dei partecipanti ed un numero di telefono. Sarà cura di Animando inviare mail di conferma.
Scarica la locandina dell’evento a questo indirizzo e il programma di sala del concerto a questo indirizzo.